Cardano ha risolto 11 problemi che lo rendevano vulnerabile
Cardano è una delle Altcoin che sta attraversando un buon momento. Che dura peraltro ormai dalla metà di marzo e che procede senza eccessivi clamori, in linea con un atteggiamento sempre composto che ha caratterizzato la sua storia, sin dall’avvento.
Nonostante l’ambizione del piano esplicitato sin dal primo momento, ovvero la risoluzione di una serie di problemi evidenziati da Bitcoin, in linea con quell’Ethereum cui viene da sempre accostato.
Una crescita, la sua, che è avvenuta nonostante alcuni problemi che sono emersi e cui ora è stato posto riparo. A darne la notizia è stato Charles Hoskinson, ovvero la figura che caratterizza sin dall’inizio il progetto.
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Le dichiarazioni di Charles Hoskinson
Le dichiarazioni di Hoskinson hanno preso in esame proprio un problema reputato da molti fondamentale, per un corretto sviluppo del settore blockchain, ovvero quello della trasparenza.
Al proposito ha infatti affermato: “È fondamentale che l’industria blockchain sia all’altezza della propria visione di sistemi aperti e decentralizzati quando si tratta di costruire blockchain. Le aziende non devono dare priorità alla segretezza e alla velocità di accesso al mercato rispetto alla sicurezza, in quanto enormi somme di denaro e persino vite umane dipenderanno dai software che produciamo. L’industria deve rendere accessibile lo sviluppo del software a terzi e condividere la conoscenza delle vulnerabilità a beneficio dell’industria in generale e della fiducia degli utenti. In questo spirito, abbiamo scelto di effettuare un audit da parte di terzi del Byron Reboot di Cardano e di rivelare pubblicamente le vulnerabilità che abbiamo trovato e le correzioni che abbiamo adottato”.
Cardano: quali i problemi riscontrati?
A togliere il velo sulle problematiche riscontrate è stata IOHK, incaricata di risolvere le falle individuate da root9b, ben 11. Si tratta in pratica dei problemi riscontrati su Byron, in vista del suo aggiornamento per passare a Shelley ed integrarne la Proof of Stake. Il progetto è ancora in fase di test grazie alle ITR (Incentivized Testnet Reward), ma già consente la possibilità di guadagnare partecipando al test. Da sottolineare comunque come esso abbia evidenziato risultati superiori alle aspettative.
Tra gli errori riscontrati nell’audit c’erano in particolare:
- il codice del Genesis Key Generation usato per i test, alterato in modo da non compromettere il processo;
2) il rischio di attacco DoS (Denial of Service);
3) il problema di protezione del wallet Daedalus, tale da richiedere l’utilizzo della configurazione CSP;
4) il collegamento e la trasmissione della password che si affida al TLS, per la quale è comunque già in programma il rilascio del Blake hashing.
Questi e altri 7 problemi sono quindi stati o risolti definitivamente, oppure mitigati in attesa che la migrazione a Shelley renda obsolete le precedenti falle, quindi non più utili ad eventuali attacchi hacking tesi a danneggiare la rete di Cardano.
Cos’è Cardano
Cardano è un protocollo nato nel 2015 basato su una blockchain pubblica e decentralizzata, totalmente open source. Come Ethereum, la piattaforma di Cardano si propone lo sviluppo di smart contract, che si perfezionano ove si avverino determinate condizioni. L’approccio che ne ha guidato lo sviluppo era quello di dare vita ad una blockchain imperniata su una filosofia scientifica guidata dalla ricerca. Un approccio reso possibile dalla presenza di ingegneri e ricercatori nel team di sviluppo.
La blockchain su cui è utilizzato un token denominato ADA, è a sua volta basata sulla proof of stake, una scelta derivante dal fatto che questo processo è meno energivoro rispetto a quello che caratterizza la proof of work.
Si les problèmes de ada sont réglės en majeure parte;pourquoi le cours de cardano ne remonte pas??