Chainlink cresce ancora e conquista la terza posizione
Gli esperti si interrogano su quanto potrebbe accadere
Prosegue il momento d’oro di Chainlink. Il token, infatti, ha dato vita nella settimana appena chiusa ad un ulteriore rally, per effetto del quale ha toccato quota 13,86 dollari, il suo massimo storico. Un ulteriore aumento del 37% il quale gli ha permesso di conquistare la terza posizione nella classifica di OnChainFx. Il podio è stato conquistato ai danni di Ripple e Tether, dando nuova testimonianza delle aspettative dei mercati.
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Un trend inarrestabile, quello di Chainlink?
La crescita impetuosa di Chainlink spinge naturalmente gli analisti a chiedersi se tale trend possa continuare ancora o se, al contrario, ci sia da attendersi una flessione pronunciata. Chi ha investito sul token, infatti, potrebbe decidere di capitalizzare la sua scelta. Basti pensare in tal senso che, chi ha acquistato un anno fa, quando Link si trovava al 12° posto della graduatoria in termini di capitalizzazione, oggi uscirebbe dalla posizione assunta con il 487% di guadagno.
Una domanda quindi molto intrigante. Cui, però, in questo momento non è facile rispondere, anche se a supportare la discussione arriva anche il dato relativo al nuovo picco in termini di indirizzi attivi giornalieri che secondo Santiment hanno oltrepassato i 15.600. Ulteriore testimonianza della buona salute e dell’attrazione esercitata dal token.
Il controverso rapporto di Zeus Capital
In questo quadro, va anche ricordata la strana vicenda relativa ad un rapporto attribuito a Zeus Capital LLP, nel quale Chainlink veniva definito alla stregua di una truffa. Vaticinandone di conseguenza l’imminente crollo e una perdita di valore nell’ordine del 99%.
Un rapporto il quale ha costretto Zeus Capital Limited, una società di gestione patrimoniale regolamentata dalla FCA, ad emettere un comunicato teso a precisare di non avere avuto alcun ruolo nella vicenda. Ovvero di non essere responsabile del rapporto incriminato.
La vicenda dovrà sicuramente essere chiarita, ma gli esperti sembrano propendere per una valutazione molto diversa: Chainlink è tutt’altro che una truffa.
Gli elogi di Tone Vays a Zeus Capital
Lo studio, composto da 59 pagine, ha però suscitato una intensa discussione tra gli esperti del settore. Nella quale Tone Vays, esegeta di Bitcoin, non ha esitato ad elogiarne la bontà.
Un parere il quale, però, sembra stridere in maniera nettissima con alcuni eventi recenti. A partire dal riconoscimento del World Economic Forum, il quale ha indicato Link tra i pionieri tecnologici del 2020. Per capire meglio di cosa si tratti occorre ricordare che tale premio viene assegnato facendo riferimento ad una serie di standard. Tra i quali la capacità d’innovazione, quella di assumere la leadership nel settore, l’influenza e l’importanza dell’azienda per le altre piattaforme del WEF.
La maggior parte delle aziende che vengono prese in considerazione in questa graduatoria lavora nei settori dell’intelligenza artificiale, nell’Internet of Things (IoT), nella blockchain, nella robotica, nella biotecnologia e nella finanza tecnologica. Ovvero in tutti quei settori che sono in grado di far avanzare la società verso livelli tecnologici sempre più elevati.
Le collaborazioni di Chainlink
Altro fattore da tenere in considerazione, quando si parla di Chainlink, è rappresentato dal crescente numero di collaborazioni attivate. Anche con aziende di grande livello, come Huobi.
A favorirle è proprio la notevole reputazione dei suoi oracoli. I quali sono anche stati utilizzati di recente da Google, per un suo programma. Sembra complicato pensare che aziende di questo genere possano dare credito ad una truffa.