Criptovaluta, attrae l’80% degli investitori istituzionali statunitensi ed europei
Una nuova indagine condotta su circa 800 investitori istituzionali negli Stati Uniti e in Europa sta mostrando una crescente e forte adozione della criptovaluta, in particolare del Bitcoin. Circa l’80% delle istituzioni ha dichiarato di trovare la crittovaluta “attraente”, e il 60% ritiene che le criptovalute dovrebbero trovare un posto nei propri portafogli.
Fidelity Digital Assets, il braccio di Fidelity Investments, ha annunciato martedì i risultati di un sondaggio per comprendere meglio l’interesse istituzionale e l’adozione delle valute criptate, nonché le principali barriere all’investimento in esse. Il sondaggio è stato condotto da novembre 2019 a marzo 2020, e ad esso hanno partecipato 774 investitori istituzionali, di cui 393 negli Stati Uniti e 381 in Europa. Tra gli intervistati vi sono consulenti finanziari, family office, pensioni, crypto e hedge fund tradizionali, investitori con un elevato patrimonio netto, fondi di dotazione e fondazioni. Questo è il secondo anno consecutivo che Fidelity ha intervistato le istituzioni statunitensi, ma è la prima volta che ha intervistato gli investitori europei, rendendo così i risultati ancora più approfonditi e interessanti.
Per quanto riguarda i principali numeri, il 74% degli investitori istituzionali statunitensi trova la criptovaluta attraente, contro l’82% degli investitori europei. Un notevole dato che contrasta è che il 25% degli investitori europei trova attraente il fatto che alcuni beni digitali siano liberi dall’intervento del governo, mentre solo il 10% degli investitori negli Stati Uniti la pensa così.
Inoltre, il 36% degli intervistati – il 27% negli Stati Uniti e il 45% in Europa – ha rivelato di essere attualmente impegnato a investire in asset digitali. Il Bitcoin continua ad essere la criptovaluta preferita, con oltre un quarto degli intervistati che la detiene, mentre l’11% ha un’esposizione a ETH. Guardando ad una prospettiva di cinque anni, il 91% degli intervistati afferma di essere aperta a una esposizione ad attività digitali in un portafoglio in cui ci si aspetta di avere almeno lo 0,5% allocato su asset digitali.
Tre caratteristiche delle valute crittografiche sono più interessanti sia per gli investitori istituzionali statunitensi che per quelli europei. Il 36% degli intervistati ha dichiarato di apprezzarle perché non sono correlate ad altre classi di attività, mentre il 34% afferma di essere attratto da una tecnologia innovativa, e il 33% dall’elevato potenziale di rialzo.
La maggior parte degli investitori istituzionali (6 su 10) ritiene che gli asset digitali abbiano un posto nel proprio portafoglio, anche se le opinioni variano a seconda del luogo in cui si trovano.
Nonostante il crescente interesse da parte delle istituzioni, permangono ostacoli all’adozione della crittovaluta. Il 53% degli intervistati ha citato la volatilità dei prezzi come la ragione principale, il 47% ha dichiarato la manipolazione del mercato, e il 45% ha affermato “la mancanza di fondamentali per valutare il valore appropriato”.
Il presidente di Fidelity Digital Assets, Tom Jessop, ha commentato i risultati dell’indagine sancendo come questi risultati siano in grado di confermare la tendenza del mercato verso un maggiore interesse e accettazione dei beni digitali come nuova classe di asset su cui investire.