Criptovalute: una vittoria di Joe Biden può cambiare la situazione negli Stati Uniti?
Un tema che potrebbe diventare molto importante durante le prossime presidenziali
Gli Stati Uniti si avviano a celebrare le loro elezioni presidenziali. Una tornata elettorale molto particolare, considerato come essa avvenga nel pieno di una pandemia che continua a zavorrare l’economia e a provocare morti.
Nei sondaggi sembra che il candidato democratico Joe Biden sia avvantaggiato nei confronti del presidente uscente, Donald Trump. Resta da capire di quanto e, soprattutto, se tale vantaggio è in grado di garantirgli la vittoria negli Stati chiave.
Tra i tanti aspetti che stanno venendo fuori in questa campagna elettorale, c’è anche quello relativo alla posizione di Trump e Biden nei confronti delle criptovalute. Un tema il quale potrebbe pesare non poco, anche in considerazione di quanto sta accadendo in Cina, ove lo yuan digitale prosegue la sua fase di sperimentazione.
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La posizione di Donald Trump
Per quanto concerne l’attuale inquilino della Casa Bianca, va sottolineato come per lungo tempo Trump abbia visto con scetticismo, o addirittura aperta ostilità, il denaro virtuale. Tanto da affermare che il Paese ha già una sua moneta vera, il dollaro, secondo lui più forte che mai. Affermazione però contraddetta negli ultimi mesi da una continua caduta del biglietto verde, causata proprio dal diffondersi del Covid all’interno del territorio federale.
Una ostilità, quella del presidente uscente, la quale ha avuto il suo apice in un tweet del 2019, subito dopo il debutto di Libra. In cui attaccava il Bitcoin e, in generale, il denaro digitale, considerato troppo volatile.
Resta da capire se da allora la sua posizione sia mutata, proprio in considerazione del fatto che il coronavirus ha spinto molti cittadini a guardare con occhio diverso alle criptovalute. Le quali potrebbero diventare uno strumento di pagamento adatto alla tempesta sanitaria in atto.
La posizione di Joe Biden
Per quanto riguarda Joe Biden, non si hanno dichiarazioni ufficiali al riguardo. L’ex vicepresidente, però, è considerato pressoché all’unanimità candidato favorevole all’innovazione monetaria. Inoltre c’è un fatto non proprio secondario da tenere in considerazione: sin dal 2016 il comitato che ne sostiene la candidatura ha iniziato ad accettare finanziamenti in BTC. Secondo alcuni sarebbe la più plastica conferma di un atteggiamento favorevole di Biden nei confronti del denaro digitale.
Inoltre, proprio il suo partito nel corso degli ultimi mesi ha mostrato notevole attenzione per BTC e Altcoin. Tanto da proporne l’introduzione nel piano di aiuti all’economia in occasione della crisi innescata dal Covid-19. Attenzione del resto esplicitata da molti politici democratici, alcuni dei quali in occasione della loro partecipazione alle Primarie del partito.
La questione cinese
Perché il tema delle criptovalute potrebbe entrare in maniera prepotente nelle prossime elezioni presidenziali? Il motivo è da ricercare nel fatto che la Cina sembra avviata in maniera prepotente verso il debutto della sua CBDC (Central Bank Digital Currency). Lo yuan digitale è infatti in una fase molto avanzata di test in una serie di aree urbane molto grandi. E le notizie che filtrano sembrano accreditarne il debutto ufficiale nel 2021. In tempo per poter essere usato durante le Olimpiadi invernali dell’anno successivo.
Secondo alcuni settori della politica statunitense, Trump sta sottovalutando il pericolo insito nell’affermazione della criptovaluta statale cinese. La quale potrebbe rivelarsi un tassello fondamentale in una strategia tesa ad infrangere il potere imperiale del dollaro. Un tema quindi sinora sottovalutato, ma in effetti estremamente importante. Il quale potrebbe assicurare a Biden il sostegno massiccio della comunità dei criptofans del suo Paese.