Ecco perché Bitcoin potrebbe calare a 1.800 dollari
Il prezzo del Bitcoin ieri ha cercato invano di superare i 7.000 dollari con un buono slancio, provano così a portare a compimento un grande e graduale rimbalzo dai minimi sotto i 4.000 dollari.
Tuttavia, i movimenti degli ultimi giorni hanno suggerito a un noto analista che Bitcoin potrebbe correre il rischio di subire un crollo catastrofico fino a 1.800 dollari.
Il balzo di Bitcoin è illusorio?
Il prezzo di Bitcoin è stato molto volatile nel 2020, passando da 6.800 dollari all’inizio dell’anno a oltre 10.500 dollari, per poi scendere sotto i 4.000 dollari nel giro di un trimestre dell’anno.
Il calo dei prezzi da record ha portato Bitcoin a rivisitare prezzi che non si vedevano da un anno a questa parte, per poi riprendere gradualmente quota verso soglie di maggiore interesse. Tuttavia, il mancato mantenimento di uno slancio rialzista al di sopra dei 7.000 dollari potrebbe mettere a rischio la principale valuta criptovalutaria, riportando il prezzo di BTC al 2015 e al 2016.
Insomma, anche se oggi sembra ancora difficile da credere, il prezzo del Bitcoin potrebbe scendere da un picco storico di quasi 20.000 dollari a meno di 2.000 dollari, erodendo un intero 90% dalla valutazione dell’asset.
Decisiva la tenuta dei supporti tecnici
Secondo afferma l’analista Walter Wyckoff, su scala lineare c’è una grande area di supporto che non è mai stata testata in passato, e che si trova appena sopra il precedente massimo storico del 2014 e il punto di rottura all’inizio del 2017 che ha dato il via allo storico mercato rialzista.
L’analista definisce questa zona come “zero o hero“, in riferimento al fatto che il prezzo del Bitcoin che scende così in basso metterebbe l’asset a rischio di raggiungere potenzialmente il prezzo zero. Ma è anche possibile che, una volta testato positivamente tale supporto, Bitcoin possa puntare fino a 20.000 dollari o, magari, superare pure i 100.000 dollari o più per BTC…