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Litecoin cresce del 52% in una sola settimana

Quali sono i fattori che lo stanno favorendo?

Nel corso dell’ultima settimana, Litecoin ha messo a segno una crescita nell’ordine del 52%. Passando dai 75 a quasi 115 dollari, con la sua capitalizzazione di mercato che si è di fatto attestata a quota 7,5 miliardi.
Una crescita la quale ha naturalmente spinto gli analisti a chiedersi quali siano i fattori che hanno spinto quella che è da molti considerata una seria alternativa al Bitcoin a rafforzarsi in maniera così impetuosa.

litecoin - Litecoin cresce del 52% in una sola settimana

Litecoin: il ruolo di Litebringer

Il primo fattore che potrebbe essere alla base di quanto accaduto negli ultimi giorni è Litebringer. Si tratta di un gioco di ruolo fantasy basato su blockchain il quale permette ai giocatori di scambiare il bottino accumulato durante le sue fasi in token.
Se a settembre si era registrato il boom di transazioni giornaliere sulla rete di Litecoin grazie al suo impulso, lo stesso era comunque andato attenuandosi nel corso dei mesi successivi. Aumentando però giovedì, giorno in cui il token ha guadagnato il 20%, da 58mila a 71mila.

La crescita delle cripto è generalizzata

L’altro fattore di crescita è considerato il momento positivo fatto registrare ultimamente da tutto il settore. Sempre nel corso dell’ultima settimana, Bitcoin è aumentato del 26%, Bitcoin Cash del 20%, Ethereum del 17% e Ripple del 14%. Nel complesso l’intero comparto ha messo a segno una avanzata molto forte, di cui logicamente hanno beneficiato i progetti ritenuti più importanti.
Come, appunto, quello di Charlie Lee, da sempre nelle grazie degli osservatori. Se il massimo storico di 375,29 dollari è ancora lontano, l’avanzata messa a segno è comunque da considerare un buon segnale. Anche se permangono alcune nubi all’orizzonte.

Litecoin sembra voler insistere su MimbleWimble

Di recente, Litecoin ha rilanciato MimbleWimble, un protocollo espressamente progettato al fine di migliorare la privacy e rendere molto più complessa la tracciabilità delle operazioni. In pratica è stata implementata una versione modificata dell’algoritmo di Proof-of-Work che è alla base di Bitcoin. Con quello ritoccato i blocchi appaiono alla stregua di una sola grande transazione, impedendo così che possano essere identificati i singoli input e output relativi alle transazioni. Una modifica la quale, però, sembra fatta apposta per incappare nelle ire delle autorità di contrasto all’evasione fiscale, rendendo di fatto Litecoin una privacy coin.

Perché MimbleWimble potrebbe procurare guai a Litecoin

In questo momento, le privacy coin sono oggetto di una vera e propria crociata da parte di alcuni governi. In particolare quelli di Stati Uniti e Russia, le cui agenzie si sono messe al lavoro per individuare e colpire le criptovalute orientate all’anonimato. A partire da Monero, contro cui la strategia adottata è stata il varo di strumenti in grado di contrastarne appunto la tendenza a nascondere gli autori delle transazioni.
Proprio Monero, insieme a Dash e Zcash è incorso nelle ultime settimane nel ban da parte di alcuni exchange, in particolare quelli che non vogliono problemi con le autorità, come ShapeShift.
Un provvedimento il quale potrebbe essere esteso a Litecoin, nel caso in cui gli sviluppatori portassero avanti politiche sgradite. Un fattore che dovrebbe senz’altro essere tenuto in considerazione da Charlie Lee, in modo da non tarpare le ali ad un progetto il quale potrebbe crescere in maniera notevole, sulle ali di una situazione sanitaria la quale sta creando le condizioni migliori per una ulteriore fase positiva degli asset digitali.

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Dario Marchetti

Sono laureato in Lettere e Filosofia alla Sapienza di Roma, con una tesi sul confine orientale d'Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Ho collaborato con svariati siti su molte tematiche e guidato il gruppo di lavoro che ha pubblicato il CD-Rom ufficiale della S.S. Lazio "Storia di un amore" e "Storia fotografica della Magica Roma".

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