Moody’s stima un deterioramento delle banche: per Bitcoin è una buona notizia?
Moody’s Investor Service ha aggiornato le sue opinioni sull’intero sistema bancario statunitense da “stabile” a “negativa“. L’agenzia cita il rapido deterioramento dell’ambiente operativo in seguito alle corse agli sportelli e al fallimento della Silicon Valley Bank (SVB) e della Signature Bank.
Moody’s ha anche avvertito che declasserà ulteriormente o metterà sotto osservazione sette istituti finanziari, con un possibile impatto sul rating del settore e sui costi di finanziamento.
La società di rating, tra le tre migliori al mondo, ha modificato il suo outlook sull’intero sistema bancario statunitense in seguito alle corse agli sportelli e al successivo fallimento di SVB e Signature Bank, che hanno causato un contagio sui mercati finanziari arrivato in parte anche in Europa.
Nel dossier, Moody’s ha dunque dichiarato di aver “modificato da stabile a negativo il nostro outlook sul sistema bancario statunitense per riflettere il rapido deterioramento dell’ambiente operativo in seguito alle corse ai depositi presso Silicon Valley Bank (SVB), Silvergate Bank e Signature Bank (SNY) e ai fallimenti di SVB e SNY”.
Ad ogni modo, i rischi strutturali sembrano essere limitati. La Federal Reserve (Fed) avrebbe infatti istituito un meccanismo per garantire agli istituti con problemi di liquidità l’accesso al contante, aprendo di fatto linee di swap nella base di depositi del settore bancario statunitense per un totale di 17.600 miliardi di dollari. Attraverso il Dipartimento del Tesoro, il governo degli Stati Uniti ha anche affermato che i depositanti con più di 250.000 dollari presso SVB e Signature avranno pieno accesso ai loro fondi.
A fronte delle rassicurazioni della Fed, Moody’s ha dichiarato che comunque le preoccupazioni rimangono. In particolare, nel rapporto si legge che le banche che detengono consistenti titoli non realizzati e i depositanti statunitensi non assicurati al dettaglio sono ancora potenzialmente a rischio di perdita. La società di rating prevede inoltre che l’economia statunitense entrerà in recessione nel corso dell’anno, mettendo ulteriormente sotto pressione il settore.
Bitcoin in rialzo con il calo dell’inflazione
Nel bel mezzo della crisi bancaria, il Bitcoin sta mantenendo una tendenza al rialzo. La criptovaluta è in rialzo da quando, in particolare, domenica scorsa il governo degli Stati Uniti ha dichiarato che sarebbe intervenuto per salvare i depositanti colpiti dalla chiusura della Silicon Valley Bank (SVB). La moneta ha rapidamente invertito le perdite della scorsa settimana all’inizio di questa settimana, rimbalzando da 19.700 dollari per salire sopra i massimi di febbraio e superare i 25.000 dollari.
Ancora prima, lo sviluppo di BTC arriva in un contesto di calo dell’inflazione negli Stati Uniti. I recenti dati dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) dell’Ufficio Statistico del Lavoro degli Stati Uniti hanno mostrato che l’inflazione è rallentata al 6% nel mese di febbraio.
Sebbene l’inflazione sia stata un parametro centrale seguito con attenzione da trader e investitori, il rischio di un collasso finanziario a livello di sistema negli Stati Uniti sembra prevalere su tutti gli altri dati economici. Con l’intervento del governo e il calo dell’inflazione, gli analisti si aspettano che la Fed inverta il suo precedente orientamento di politica monetaria e rallenti il rialzo dei tassi nei prossimi mesi.